“La lettura è il viaggio di chi non può prendere un treno”

“La lettura è il viaggio di chi non può prendere un treno”

Le parole del drammaturgo francese Francis De Croisset (1877-1937), che sembrano così banali agli occhi di chi non considera la lettura un bene prezioso, sono in realtà piene di significato. Al giorno d’oggi la lettura è considerata una perdita di tempo, soprattutto tra i teenegers, che preferiscono guardare film o sprecare il loro tempo libero giocando ai videogiochi piuttosto che sedersi davanti a un focolare o in un vasto prato (paradiso per i lettori accaniti) con un bel libro in mano, immergersi in un mondo nel quale solo chi sta leggendo può farne parte e vivere un’altra vita … ma questo la maggior parte dei nostri coetanei non riesce a capirlo. La lettura è un’arte che arricchisce la gente non solo culturalmente (perché aiuta a sviluppare il linguaggio e migliora il proprio modo di parlare) ma stimola anche la fantasia, dà sempre nuovi insegnamenti, permette di viaggiare e di abitare in luoghi diversi (reali o fantastici che siano), fa provare ogni volta un’esperienza diversa e permette di mettere a confronto il proprio carattere e la propria cultura con quelle di ogni singolo personaggio. La lettura regala sogni, esperienze, saggezza e solo chi legge impara a conoscere il mondo.

Tocci Stefania e Pichierri Sabrina, 2A Classico

 

IL “VALORE” DELLA PERSONA

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La parola “persona” in origine indicava un personaggio mascherato. L’etimologia è incerta e indecisa, molti fanno derivare la parola dall’etrusco “phersu” che era appunto il danzatore mascherato.

In Grecia avevano sviluppato parallelamente la parola “prosopon” per indicare colui che sta davanti ai miei occhi, colui che vedo. E’ però un grande traduttore di Aristotele a dare una più precisa sintesi di Persona. Boezio definisce così persona: una sostanza individuale di natura razionale; questa definizione è stata l’unica davvero considerata per secoli, fino a Tommaso D’Aquino, che la riprende cambiandola in una individualità di natura razionale che sussiste in sé, ossia una realtà materialmente individuabile, che ha un aspetto di qualità (carne, ossa, ecc …).

La persona non è un concetto astratto, essa ha un preciso valore. Per completare il quadro degli elementi, per definire il valore esatto di una persona, si devono considerare altri due elementi: quello dell’efficienza estetica e quello della capacità sessuale. Che la bellezza sia un valore sociale ad effetti economici è constatazione che non ha bisogno di particolare dimostrazione; basta pensare a quelle professioni nelle quali la venustà del volto è condizione essenziale che, ponendo un individuo a contatto col pubblico esigono per lo meno la così detta “bella presenza”.

E veniamo all’ultimo degli elementi considerati, quello della capacità sessuale, la cui valutazione è bene dirlo subito, appare particolarmente difficile. Parrà strano che si possa riconoscere l’importanza economica alla funzione genesica, ed invero, ove la si consideri in sé stessa, non si riesce ad apprezzare l’influenza sul valore, economicamente inteso, della persona.

In realtà, oltre al danno morale, a seconda delle varie condizioni personali (età, famiglia, ecc…), si tratta anche di soppressione di possibilità economicamente non indifferenti, come le prospettive matrimoniali per la donna e la nascita dei figli, su cui, secondo le leggi morali e le leggi codificate, è lecito contare per aiuto ed assistenza. Tra questi elementi vanno ricordati soprattutto l’età molto avanzata, le limitazioni organico-funzionali preesistenti.

Concludendo il valore della persona si può considerare come una risultante di vari elementi positivi e negativi che la compongono.

Francesca Catucci

Daria Intermite

3 A linguistico Liceo Moscati

Cristicchi a Bisceglie: “Il secondo figlio di Dio”

Cristicchi“Porterò sul palcoscenico la storia di un visionario, di un pazzo, di un sognatore, di uno che credeva fosse possibile mettere in pratica sulla Terra quello che diceva il Vangelo, una società nuova basata sulla pace e la fratellanza universale…”, sono queste le parole con cui Simone Cristicchi annuncia il suo nuovo spettacolo teatrale. Vestendo i panni del cantastorie, racconta di David Lazzaretti, un predicatore e profeta italiano, fondatore del Giurisdavidismo. Nato nel 1834 ad Arcidosso, sul monte Amiata, trascorse la prima parte della sua vita confuso da visioni riguardanti il suo futuro. Una di queste gli suggerì di recarsi a Roma per incontrare il pontefice, possibilità negatagli a seguito della quale si convertì ad una vita di solitudine. Sull’isola di Montecristo fondò diversi istituti di impronta monastica e sociale che provocarono dure reazioni, causa del suo arresto per frode. Assolto dopo alcuni mesi, tornò nella sua terra d’origine dove fondò la “Società delle Famiglie Cristiane” che gli procurò una nuova condanna per vagabondaggio e cospirazione politica, dalla quale venne successivamente scagionato. Tornato in Italia, dopo aver vissuto due anni in Francia, nel 1877,  propose al Vaticano le sue “Regole dell’Ordine Crocifero dello Spirito Santo” che vennero subito rifiutate con l’accusa di eresia. Nell’agosto dello stesso anno, condusse una processione verso i santuari di Arcidosso e Casteldipiano, interrotta dagli uomini della forza pubblica che spararono sulla folla colpendo a morte quattro persone, tra cui il “Cristo dell’Amiata”.
Scritto da Manfredi Rutelli, con la regia di Antonio Calenda e le musiche originali di Simone Cristicchi e Valter Sivilotti, dopo averci raccontato le foibe, il cantautore e attore romano torna a Bisceglie con “il secondo figlio di Dio”. Il Teatro Garibaldi ospiterà lo spettacolo venerdì 17 marzo alle ore 21:00. I biglietti (costo: PLATEA 27€, PRIMA GALLERIA 20€, SECONDA GALLERIA 15€) saranno reperibili presso il botteghino del teatro stesso. Per maggiori informazioni alleghiamo a seguire il numero del teatro: 080 55 80 195.

Chiara Latagliata
Emilia Orlando
Maria Chiara Sanarica
3A CLASSICO

Uno per tutti, tutti per uno

danzaMODERNA”La danza è disciplina, impegno e sacrificio ma è anche gioia. In realtà dietro alla rigidità si nasconde un mondo fatto di energia, di movimento e di forza. L’impegno è fondamentale per chi segue quest’arte, perché senza l’impegno non si raggiunge alcun risultato.”
È questo ciò che hanno dimostrato le ragazze, che facendo affidamento alla sola fantasia, hanno creato coreografie originali e diverse fra loro. Tutto è stato studiato nei minimi particolari: dai passi all’abbigliamento, dal make-up all’hair-style. Continua a leggere

Io leggo perchè…

#ioleggoperchèIl 23 Aprile è la Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore e, come ogni anno, nascono numerose iniziative, finalizzate a stimolare quella metà degli italiani i quali non leggono, o lo fanno poco.

In Italia, la giornata è stata battezzata #ioleggoperchè, e ha visto la promozione di molte iniziative: dal lancio dell’hasthag (con la relativa nascita di un’ampia discussione), alla distribuzione gratuita di circa 240mila libri, avvenuta nelle scuole, nelle librerie e nelle principali piazze del nostro Paese.

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Chiara Gamberale tra noi

gramellini-gamberale“Non posso impedirti di inciampare. Però posso medicare il tuo piede ferito. E prenderti in braccio, fino a quando non sarai in grado di camminare sulle tue gambe.”

  La Settimana della Cultura del  nostro  Liceo, mercoledì 15 aprile u.s., ha visto come protagonista la giovane scrittrice Chiara Gamberale.

 Chiara, 38 anni, 10 libri. È una scrittrice e conduttrice radiofonica e televisiva. Nonostante sia così  giovane, i suoi libri sono tradotti in 14 lingue diverse.

“In odorato… di santità”

AnnuncioGILGAMESHSeconda fatica della nostra collega Giuseppa “Pina” Colitta, “In odorato di santità”, appena   edito, è già destinato a far parlare ancora della sua autrice, come è stato per   “Nell’anima”, il suo romanzo di esordio.

Cento pagine di verità, in cui la scrittrice, grottagliese D.O.C., mette a nudo, senza veli, il suo “ego” (Anna – Pina) a dialogo con il suo “alter ego” (Betta – Pina).

 “Quanta santità ci vuole per vivere oggi?”, si chiede Anna – Pina. “Quanta pazienza?” Ha, così, inizio un viaggio interiore, che tocca ogni aspetto della quotidianità. Come in un esercizio di brainstorming, il termine “santità” crea tanti acrostici con cui costruire una nuova riflessione.

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