Olimpiadi 2016 a Rio de Janeiro

Olimpiadi 2016 a Rio de Janeiro
L’Italia si classifica nona a livello mondiale con un totale di 28 medaglie (tra cui 8 ori, 12 argenti e 8 bronzi).
Tra i nostri atleti ricordiamo Fabio Basile che ha preso l’oro nel judo, permettendo all’Italia di arrivare alla duecentesima medaglia d’oro nella sua storia.
Gli Azzurri avrebbero potuto collezionare anche ulteriori 2 medaglie visto che c’è stato Gianmarco Tamberi, che si è infortunato qualche mese prima in una gara di salto in alto.
Per concludere parliamo di Alex Schwazer, un marciatore, che è risultato positivo al test anti-doping, che viene “costretto” a terminare la sua carriera a causa della durata della sua pena da scontare, poiché quando sarebbe finita egli sarebbe stato troppo vecchio per continuare a gareggiare.
Matteo Catalano e Giuseppe Marino della 2 A classico

Real Madrid – Juventus

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Era l’undici aprile, il giorno prima la Roma aveva fatto la storia rimontando sul 4-1 da parte del Barcellona e così passando in semifinale. La Juventus, dopo la sconfitta in casa per 3-0, cerca l’impresa per passare in semifinale. La partita inizia e al secondo minuto il match si sblocca a favore della vecchia signora con la rete di Mandzukic, anticipando Carvajal. Dopo il gol subito, il real attacca e trova il gol che però viene annullato per fuorigioco. Intanto si fa male De Sciglio che viene sostituito da Lichsteiner al minuto 17. Dopo vari minuti di stallo, al minuto 37, Mandzukic, ,con un errore del portiere Navas, raddoppia di testa. Dopo il 2-0, la Juventus inizia a credere alla rimonta. Sul finale di primo tempo, da una punizione battuta da Kroos, Varane colpisce una traversa clamorosa. Si va così a riposo con il risultato di 2-0 per la Juventus.
Il Real impaurito mette in campo due attaccanti giovani e pieni di energia.
La squadra non reagisce e al 60’ da un cross dalla destra trova il gol del 3-0 da parte di Matuidi con un’altra papera di Navas che permetterebbe alla Juventus di andare ai supplementari.
Dopo il 3-0 il Real diventa padrone del campo e così dopo svariate azione al 93’ succede l’impensabile.
Arriva un pallone nel mezzo, sponda di Ronaldo verso il centro dell’area e Benatia stende Lucas Vazquez dando il rigore ai Blancos.
Gianluigi Buffon infuriato si fa espellere per proteste e finisce così la sua ultima partita in Champions.
Al rigore Cristiano Ronaldo ed ai pali Szczesny.
Ronaldo con freddezza la mette dentro, facendo esplodere il Bernabeu.
La partita così finisce all’ultimo respiro e la Juve esce a testa alta.
Antonio Modica e Andrea Quaranta della 2 A classico

“La lettura è il viaggio di chi non può prendere un treno”

“La lettura è il viaggio di chi non può prendere un treno”

Le parole del drammaturgo francese Francis De Croisset (1877-1937), che sembrano così banali agli occhi di chi non considera la lettura un bene prezioso, sono in realtà piene di significato. Al giorno d’oggi la lettura è considerata una perdita di tempo, soprattutto tra i teenegers, che preferiscono guardare film o sprecare il loro tempo libero giocando ai videogiochi piuttosto che sedersi davanti a un focolare o in un vasto prato (paradiso per i lettori accaniti) con un bel libro in mano, immergersi in un mondo nel quale solo chi sta leggendo può farne parte e vivere un’altra vita … ma questo la maggior parte dei nostri coetanei non riesce a capirlo. La lettura è un’arte che arricchisce la gente non solo culturalmente (perché aiuta a sviluppare il linguaggio e migliora il proprio modo di parlare) ma stimola anche la fantasia, dà sempre nuovi insegnamenti, permette di viaggiare e di abitare in luoghi diversi (reali o fantastici che siano), fa provare ogni volta un’esperienza diversa e permette di mettere a confronto il proprio carattere e la propria cultura con quelle di ogni singolo personaggio. La lettura regala sogni, esperienze, saggezza e solo chi legge impara a conoscere il mondo.

Tocci Stefania e Pichierri Sabrina, 2A Classico

 

POESIA di Francesco Stefani per le giovani vittime della camorra

STORIE DI COLPEVOLI INNOCENTI

Ragazzi senza volto

che in comune hanno una storia.

Posano la penna

per impugnare una pistola.

Cresciuti senza genitori

ma col mito del denaro,

fanno affari con i grandi

in un sistema ladro.

In due sul motorino

bruciano le tappe,

il primo colpo taglia l’aria

e il secondo sparge sangue.

Dove non c’è scelta.

Dove non c’è via d’uscita.

Prendi ciò che ti viene offerto

al costo di rimetterci la vita.

Non conosco i loro nomi,

non ho mai incrociato i loro sguardi.

Alcuni escono dal gioco

mentre per altri è troppo tardi.

Rinchiusi in un quartiere

dove ogni speranza è persa,

non c’è finzione televisiva

quando una vita si pezza.

FRANCESCO STEFANI della 4 A Scienze Umane

Taranto Libera.

Il Primo Maggio non si festeggia e basta. Il Primo Maggio è un giorno di lotta, lotta per sentirsi liberi.

In questo giorno non andiamo a scuola e neppure si lavora, ma questo non significa che ci si rilassa perché, soprattutto, noi ragazzi e non, andiamo ai concerti e questa volta devo dire, finalmente a Taranto. Si, la nostra città le ha cantate e le ha suonate a tutti le parole per la libertà. Lottiamo per quelli che sono i nostri diritti, per ciò che ci spetta, per i nostri sogni, quelli di un posto migliore, perché non vogliamo un futuro già distrutto che si sgretola ancora prima di essere costruito. Continua a leggere

Uno per tutti, tutti per uno

danzaMODERNA”La danza è disciplina, impegno e sacrificio ma è anche gioia. In realtà dietro alla rigidità si nasconde un mondo fatto di energia, di movimento e di forza. L’impegno è fondamentale per chi segue quest’arte, perché senza l’impegno non si raggiunge alcun risultato.”
È questo ciò che hanno dimostrato le ragazze, che facendo affidamento alla sola fantasia, hanno creato coreografie originali e diverse fra loro. Tutto è stato studiato nei minimi particolari: dai passi all’abbigliamento, dal make-up all’hair-style. Continua a leggere

NEL MONDO CHIARO E OSCURO DI AGRESTI

La settimana della cultura del nostro liceo (13-18 Aprile 2015)si è conclusa con l’autore Giovanni GiovanniAgrestiMosaicoAgresti ed il suo libro “L’amore di lontano”.

L’evento è iniziato con la presentazione dei lavori realizzati da parte di alcuni alunni: video, cartelloni, insieme a riflessioni e quesiti sul significato del suo primo ed unico romanzo. Unico, perché egli, in realtà, è un docente universitario di “Lingue e Storia della lingua francese” e ha sempre scritto di linguistica europea e mediterranea.

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Il dolore… un’ occasione per rinascere

ginestre

Il dolore è una condizione dell’animo che colpisce ogni persona.    Esso può essere generato da una grave perdita, un malessere fisico o un amore non corrisposto.                         Il dolore provoca inevitabilmente la sofferenza; molte volte, si tende a mascherare questa emozione, poiché il dolore è considerato qualcosa di negativo. I più forti riescono a convivere con la sofferenza rifugiandosi in qualcosa che renda apparentemente felici. In pochi tendono ad analizzare le cause e forse cercano di combatterlo, semplicemente reagendo.                                                       Leopardi, autore dell’800, è considerato il pessimista per eccellenza. Egli, infatti, ha vissuto un’esistenza ubriacandosi di dolore. I suoi componimenti poetici rispecchiano a pieno l’animo di coloro che soffrono; possono essere di consolazione, di aiuto o spunto di riflessione. Per Giacomo, il dolore non ha cause, ma fa parte della vita di ognuno di noi. Dunque, non esiste una vita possibile nella serenità; la natura ha deciso questo per gli uomini, che non esercitano alcun diritto sulla propria esistenza.

La natura, che dona la vita a tutti gli esseri è “matrigna” in quanto è causa di sofferenza. Spesso, il dolore individuale diventa immagine del dolore universale che riguarda non solo gli esseri umani, ma la natura stessa.

Il dolore ha dato a l’autore ottocentesco la capacità di comprensione del mondo; diventa, per questo, un’esperienza necessaria per gli esseri umani. Esso, infatti, mostra il volto effettivo dell’essere umano. La sofferenza è uno stato d’animo, quindi, una sensazione interna del nostro io attraverso la quale evadiamo dal mondo.

Il dolore è anche una via d’accesso alla profondità e alla problematicità. Leopardi, in una delle sue ultime poesie, “La Ginestra”, ci ha fornito l’esempio di come dal dolore si possa rinascere; infatti, egli paragona il malessere dell’uomo alla pianta della ginestra che, attraversata dalla lava del Vesuvio, muore, per poi rinascere ancora più forte e bella.  Attraverso l’esperienza del dolore, quindi, possiamo toccare la realtà e uscirne diventando più sicuri nell’ affrontare le avversità della vita.

Michela Quarta, Alessia Grottoli