Ascolto attivo: un’arte da imparare

Quanti di noiascolto credono di saper ascoltare e di essere degli ascoltatori attivi, quando, invece, non è così?
Mercoledì 18 Marzo, si è tenuto l’incontro del “Progetto famiglia”, con la psicologa Maria Bruno.

La psicologa ha consegnato dei post-it ai presenti, invitandoli a scrivere su di essi degli acrostici, a partire dalla parola ASCOLTARE. In seguito, sono stati chiamati due ragazzi e hanno letto ciò che avevano scritto. Alcuni hanno considerato seriamente la situazione, mentre altri si sono divertitia far affiorare la loro stravagante personalità, scrivendo “di pancia”. È stato uno spunto di riflessione. Da ogni parola scritta è emersa l’ importanza che ognuno dei ragazzi ha dato all’ascolto.

Ascoltare: stare a sentire con attenzione qualcuno che parla. “Con attenzione”: è questa la differenza sostanziale tra l’udire e l’ascoltare, ossia tra ascolto attivo e passivo. Quanti di noi credono di saper ascoltare e di essere degli ascoltatori attivi, quando, invece, non è così? Questo accade perché i fattori di disturbo sono tanti: l’utilizzo ossessivo di strumenti tecnologici, quali iPad o cellulari; il continuo ascolto di musica con gli auricolari; i pregiudizi; soprattutto, noi stessi. Siamo soliti, infatti, interrompere l’ interlocutore che abbiamo di fronte perché siamo ingannati dalla voglia di metterci sempre in primo piano, trascurando la persona che abbiamo davanti. Quindi, siamo pieni di noi e incapaci ad accogliere i pensieri della gente.

Considerate un bicchiere. Il bicchiere pieno non ci permette di ascoltare gli altri. Il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto (a seconda delle interpretazioni) non basta ancora, affinché ci sia un ascolto attivo. Si capisce, quindi, che, per essere dei veri ascoltatori, dobbiamo liberarci da tutti i pensieri ed essere dei meri bicchieri vuoti. Solo così possiamo riempirci delle informazioni del prossimo e, magari, consigliare oggettivamente, attraverso le nostre esperienze. Infatti, alcuni sono intervenuti ad esprimere un feedback e, ancora, una loro opinione sul senso dell’ascolto. Molti hanno evidenziato che le esperienze sono utili nel consigliare un amico che si rivolge a noi, molto probabilmente per avere delle opinioni diverse, un nostro parere. Questa idea non è stata, però, condivisa dalla psicologa, secondo la quale, durante l’ ascolto, ognuno dovrebbe mettere da parte il proprio vissuto.

Maria Semeraro

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