Nuove generazioni perdute in un’Italia di carta straccia

Disperso su un tricolore sgualcito, l’italiano è schiavo di una profonda perdizione interiore. Sbandiera un amor di patria profano e assopito, che in un mondo globalizzato e vuoto diffonde il germe dell’intolleranza.

Quasi immemore degli antichi valori partigiani, egli celebra l’Italia solo se indotto da eventi occasionali di natura ludica. Una partita della nazionale, la kermesse sanrmese, una catastrofe naturale, una notizia oltreoceano innescano patriottismo spicciolo.

La generazione perduta raccontata da Hemingway che viveva il disincanto del primo dopoguerra, vive ancora, priva di passione e impegno civile, ma arsa dal desiderio di evadere. E’ una generazione disinformata, ignara dei movimenti politici, sociali e culturali del proprio Paese. Costruisce castelli di carta, di rabbia evanescente, che non si indigna e che non si rivolta. Al contrario, si conforma o fugge, alla ricerca di nuovi orizzonti più illuminati.

Ogni italiano decanta la sua Italia quando se ne allontana, piange l’eco delle sue musiche, delle sue genti, dei suoi gusti. Ogni italiano rivendica la sua arte e la sua storia solo se additata da stranieri. L’italiano diventa sempre più fanatico e dissacratore. A volte, l’italiano avverte l’esigenza di omologarsi e di identificarsi, di ritrovarsi in un luogo comune sicuro e confortevole.

La confusione politica odierna, inoltre, conducono sempre di più, oltre che ad una dissonanza pericolosa di idee (tante regioni alludono ad una spinta localistica) all’inerzia e alla deriva morale. Proprio sulla terra di Machiavelli, i concetti di ragion di Stato ed interesse nazionale risultano spenti.

Un paese dilaniato all’interno, nella totale aporia, riflette un cittadino smarrito.

Gli strumenti per la salvezza sono racchiusi nella storia e aspettano solo di essere riscoperti e riconosciuti.

 Vivere la storia, nella significazione originaria. Saperguardarsi alle spalle, intraprendere un percorso di maturazione delle idee e smettere di giacere inerti su diritti conquistati da altri.

Emanuela Felle della 4 B linguistico

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