Per una forza maggiore: la cooperazione

cooperazione«Una percentuale crescente di antropologi sta arrivando alla conclusione che la cooperazione – non la dimensione del cervello o l’uso degli attrezzi, e senza dubbio non l’aggressività – fu l’atteggiamento che caratterizzò i primi esseri umani».  (Alfie Kohn)

Nella cooperazione, si può trovare la forza per resistere al meglio alle avversità della natura e della società; chi si allontana da questa importante forma di sostegno è destinato a ritrovarsi solo e indifeso.

Il cammino dell’Umanità, che è grandioso, lo può essere veramente se considerato dal punto di vista della Storia e del suo risultato, che si presenta sempre come miglioramento complessivo della società, che trasforma le avidità, i vizi, e le passioni che toccano i singoli individui. C’è dunque, sempre, nel destino e negli interessi individuali, il risultato benefici per tutti.

In realtà, come diceva lo stesso Verga, il progresso comporta un duro prezzo da pagare: la sconfitta dei singoli per cui il destino generale dell’umanità non coincide mai con i destini individuali. Il ciclo della vita è sempre stato caratterizzato da momenti di costruzione e di distruzione. Infatti, non a caso, non mancano i filosofi affermano che “tutto nasce e tutto si distrugge”.

Ogni epoca, dunque, si può configurare come una lotta per la vita attraverso quello strano meccanismo delle passioni messo in moto dalla voglia degli uomini di migliorare, sul piano economico e sociale. Per molto tempo, basandosi su tesi razionaliste, si è considerata – soprattutto in Italia- la cooperazione così come segue: l’azione condivisa di più agenti per il perseguimento di uno scopo. La definizione attuale nel mondo anglosassone appare invece più corretta: il processo di gruppi o organismi che agiscono per il loro mutuo beneficio.

Come fare allora? Per cooperazione si possono intendere moltissimi aspetti, come ad esempio l’aiuto reciproco tra esseri umani, non più isolati e soli ad affrontare la società e i problemi della vita, ma uniti insieme per attuare lo stesso progetto comune. Non dimentichiamo nemmeno che il mondo ha bisogno dell’attuazione di sistemi produttivi più attenti al benessere e alla qualità di quello che viene proposto e non solo più volti al mero guadagno, magari a discapito di altri, senza dimenticare il discorso più ampio tanto caro a Fritjof Capra che individua l’essere umano come parte di un sistema cosmico, parte integrante della natura e del mondo in cui vive.

Il cammino è arduo, ricco di ostacoli, ma l’unico da intraprendere per la sopravvivenza: un messaggio forte e chiaro che si dovrebbe tenere a mente ogni giorno, con ogni comportamento, anche il più piccolo. Perché la differenza la si può fare tutti e, insieme, si può davvero sperare in un cambiamento profondo. Da soli, non si va da nessuna parte. Insieme si diventa una forza in grado di compiere grandi imprese.

Lorena Santoro e Roberta La Grotta

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