A proposito di … “Buona Scuola”

diritti-studenti-alexOggi, la scuola è molto diversa da quella che frequentavano i nostri nonni. Le riforme scolastiche, dalla seconda metà del Novecento ad oggi, sono state molte. Quello che è certo è che il livello di analfabetismo ha raggiunto livelli minimi rispetto ad un secolo fa.

Tutti (maschi e femmine) hanno la possibilità di seguire il proprio percorso di studio, dalle scuole elementari alle università, senza limitazioni. L’istituzione scolastica si è evoluta, diventando sempre di più un diritto di tutti. Ci sono voluti molti anni di lotte e di fatica per rendere la scuola libera; renderla un diritto e un dovere accessibile a tutti.

Sì, proprio così … La Scuola libera!

Lo Stato italiano avrebbe posto il suo interesse, già da tempo, sulla formazione della popolazione in ambito culturale tramite la scuola. All’interno di quest’ultima, ci sono sempre state due figure importanti: il docente, colui che ha il compito di insegnare ed educare, e lo studente, colui che apprende. Spesso i rapporti tra queste due figure sono di scontro-riscontro. Infatti, così come avviene per il rapporto genitoriale, spesso il rapporto insegnate-allievo finisce per comporsi, peraltro senza che i protagonisti ne abbiano coscienza, come rapporto basato su equivoci comunicazionali.

La quotidianità, la stanchezza, l’abitudine e la scarsa volontà di prestare attenzione, di sentire “mettendosi in ascolto”, peggiorano la situazione nella routine del rapporto. Ma, nonostante l’alunno veda la scuola come un’istituzione legata solo al proprio rendimento o all’interrogazione fine a se stessa, la scuola non è solo questo.

Infatti, a differenza di quanto pensano in molti, gli studenti a scuola non hanno solo doveri ma anche diritti. Il mondo della scuola, infatti, non è dominato dall’anarchia, ma è costituito da regole che vengono stabilite dallo Statuto degli Studenti, documento principale che legittima il sistema di rappresentanza e partecipazione degli alunni.

Nelle scuole italiane, questo statuto è davvero messo in atto o sono soltanto belle parole scritte, approvate e lasciate lì? Molti, visto lo stato delle scuole italiane, sia da un punto di vista edilizio che organizzativo, per il via vai di docenti che, purtroppo, sempre più spesso, nascono e muoiono precari, tenderebbero sicuramente a rispondere che questo statuto non viene del tutto messo in atto sia dal punto di vista dei diritti, sia dal punto di vista dei doveri.

Perché? Perché la scuola è un organismo complesso fatto da tante piccole cellule vitali dove se sta bene lo studente è perché stanno bene anche i docenti, i collaboratori, il Dirigente.

Oggi noi possiamo sicuramente capire molto poco di politica e di manovre politiche, ma sicuramente abbiamo compreso quanto alla scuola si dia poco, in termini di attenzione e in termini di cura.

Attenzione e cura significa tutelare soprattutto coloro che sono guida e insegnamento per noi giovani; significa tutelare coloro che, a vario titolo, ci consentono di essere i futuri uomini, responsabili e parte integrante della futura società, ossia gli insegnanti. Non entriamo nel merito della così detta “Buona scuola” renziana, della quale così tanto si parla in questo periodo, ma ci fermiamo alla riflessione di cui sopra. La buona scuola si fa se c’è cura e attenzione.

Serena Maggi, Maria Semeraro, Marta Fornaro

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