“Questa è casa mia. TERRA MIA. Lu Salento no, no se tocca”

 

11020257_10206190223784282_4887356531045678754_nGli ulivi secolari che hanno trecento, quattrocento anni sembrano volti umani che lanciano grida al cielo. Sono testimoni e guardiani del tempo. Hanno una sapienza generazionale solida e forte, che rischia di essere eradicata per qualche bieco e semplice interesse. Nelle campagne di Borgagne, frazione del comune di Melendugno, provincia di Lecce, c’è un ulivo più antico del Colosseo e del Partenone, uno degli alberi più vecchi del pianeta. Ma questo è solo uno dei tanti casi millenar presenti nel nostro territorio e che rischiano di essere uccisi dal un batterio assassino o, meglio, da una decisione della Commissione Europea. Proprio alcuni membri di tale comitato, il 23 Marzo hanno deciso di inviare nel Salento il commissario europeo della salute Vytenis Andriukaitis, per accertarsi della condizione in cui vertono le nostre piante.

Queste pare che siano infette dallo sconosciuto, fino a pochi anni fa, batterio della “Xylella fastidiosa”. Tuttavia, più di un biologo ha ritenuto, rapida e drastica, la sbagliata decisione di eradicare questi ulivi, i cui studi su di essi risultano ancora in corso e privi di certezze. Infatti, pare che la malattia si possa attribuire innanzitutto alla proliferazione di un tipo di fungo, che di per sé ha una diffusione differente rispetto alla Xylella. L’eradicamento degli alberi è, dunque, inutile; la soluzione sicuramente troppo facile.

Tra interessi economici, questioni personali e puzza di AGROMAFIA nel nostro Salento, la Procura di Lecce ha riaperto un fascicolo, pur con la consapevolezza di imbattersi in paradossi. Il caso, giustamente, risulta troppo oscuro e scabroso, tale da bloccare e posticipare le operazioni di eradicamento,  grazie ad un ricorso presentato al Tar di Lecce. Una causa senza precedenti. Il rischio per la salute verde della Puglia deve essere combattuto e sostenuto.

Laddove si estendono rigogliose piante secolari, baciate dal sole, dalla bellezza della cultura salentina, dall’importanza di un passato che si radica nella Magna Grecia, potrebbe verificarsi la scomparsa del nostro patrimonio. Non è, dunque, una questione che tocca solo i proprietari terrieri, gli agronomi e gli ambientalisti; al contrario, ingloba chiunque. Prima di essere natura, gli ulivi sono patrimonio di tutti coloro che appartengono alla terra del Sud.

E’ questo il sentimento che ha mosso ben 20.000 coscienze, a scendere nella Piazza Sant’Oronzo di Lecce, nella domenica delle Palme, alla presenza di numerosi artisti, come i Sud Sound System, e molteplici associazioni. Al posto della politica degli interessi sporchi, c’è stata una vera politica di piazza, come unione di anime innamorate della stessa terra. Il Sud non è ignorante, non lascia che gli vengano propinate informazioni false.

Il Sud è vivo. Il Sud è bellezza, e lo ricordano più i turisti che la classe politica, deludente e inconcludente. Non c’è nessun riscontro economico, o azienda, o multinazionale, o OGM che possano essere paragonati minimamente ad un cucchiaino del nostro olio. Salentini oltre frontiera, difendiamo gli ulivi. “Lu Salento no se tocca”.

Alessandra Minetola 5^ D sc.

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