Buona scuola o scuola “alla buona”?

buona-scuolaE’ già morta? E’ ancora viva? Sopravvive? Serve ancora a qualcosa oppure destinata ad essere un residuo di un tempo ormai esaurito?

“Abbiamo conosciuto un tempo dove bastava che un insegnante entrasse in classe per far calare il silenzio. Era lo stesso tempo dove era sufficiente che un padre alzasse il tono della voce per incutere nei suoi figli il rispetto misto al timore.”  M. Recalcati

 

E’ cambiato tutto. Ormai la scuola è diventata una via per ottenere un “pezzo di carta”. I tempi corrono e il principio della scuola si va via via perdendo. La cultura non conta più niente. E’ più facile guidare un popolo ignorante, che uno in grado di ragionare.

La buona scuola è come il paese delle meraviglie. Siamo alle solite, nei ministeri pensano di risolvere tutto dall’alto, senza capire che problemi che vengono dal basso vanno risolti dal basso.  Professori, studenti, lavoratori di ogni rango della scuola italiana si sono riuniti nelle piazze italiane in occasione dello sciopero generale del 5 maggio contro La Buona Scuola, il disegno di legge che cambierà la fisionomia della scuola come l’abbiamo vista fino ad oggi. Tra i provvedimenti all’interno  della riforma, un piano di assunzioni che stabilizzerà 100 mila professori ma che, a detta dei sindacati, lascerà fuori comunque un gran numero di precari della scuola. Contestatissima anche la nuova figura del dirigente scolastico, che avrà il potere di scegliere i propri docenti.

Il 57% degli studenti non conosce la riforma della scuola di Renzi, e tra coloro che invece ne hanno seguito i lavori serpeggia lo scetticismo. Per la metà di loro, infatti, non risolverà i problemi della scuola, per circa 2 su 5 lo farà solo in parte.

Quale sarà la scuola del futuro? Chi vincerà? Il destino di migliaia di studenti è nelle mani di chi? tutto un “non so” generale,da tutti. Tutto un dubbio. Tutto è in gioco, in gioco anche e soprattutto il futuro del nucleo più importante della scuola : gli studenti.

 

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